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Twitter, la nuova arma del branding

Twitter, la nuova arma del branding

di Giovanni Sodano Giugno 17, 2018

Twitter strumento per socializzare, condividere contenuti e sfruttare il proprio tempo libero?

Chi pensa ancora che questo famoso social network non sia altro che questo, un mero strumento “social”, appunto, si sbaglia, e non di poco.

Il social col famoso logo dell’uccellino, infatti, nasconde in sé, per chi sa riconoscerle e sfruttarle, infinite potenzialità, prima fra tutte quella di potente mezzo di marketing e promozione del brand.

Nell’era digitale che viviamo oggi, infatti, i social, lungi dall’essere semplici mezzi di socializzazione, sono diventati i principali e più efficaci strumenti di web marketing a disposizione dei sempre più numerosi brand che hanno intuito l’enorme potenzialità di tali media.

Primo fra tutti, appunto, proprio twitter, che ha fatto della semplicità la sua forza di marketing: pochi caratteri a disposizione e scarsa possibilità di personalizzazione, cosa che permette di evitare inutili sprechi di tempo e parole e di arrivare dritto al sodo, in maniera semplice, diretta e concisa; conquistare il consumatore senza annoiarlo né distogliere la sua attenzione.

Tutto, infatti, gira attorno alla semplice pubblicazione di uno status di poche battute, che può contenere in sé, però, anche link, immagini e i famosi hashtag.

Attrarre, conquistare e fidelizzare il maggior numero possibile di followers per poter far conoscere, diffondere e amare il proprio brand.

In che modo?

Primo aspetto da considerare, la forma, perché nel cyberspazio l’abito fa il monaco, eccome! E anche se il nostro social, come già detto, consente poche possibilità di personalizzazione, bisogna comunque sfruttarle tutte per rendere il nostro account (e, di conseguenza, il nostro marchio) distinguibile, riconoscibile e inconfondibile.

Perciò, occorre personalizzare la grafica, sfondo, copertina e avatar, utilizzando le forme, le parole e i colori del brand pubblicizzato (il logo, ad esempio, che deve essere unico e riconoscibile), e scegliere un nome account (quello seguito dalla chiocciola) riconoscibile e facile da pronunciare e ricordare, oltre che, ovviamente, unico e in sintonia con la brand identity.

Inoltre, è importante inserire tutte le informazioni necessarie, una biografia breve ed efficace, interessante e simpatica con il link di rimando al proprio sito internet.

Altro elemento importante, le immagini, che si possono pubblicare all’interno degli stati e sulle quali si può puntare per veicolare e rafforzare l’identità del brand: queste, ovviamente, per adempiere a tale compito, dovranno rispecchiare le esigenze e l’“anima” del marchio, oltre che essere accattivanti, attraenti e di buona qualità. Un altro metodo che si può usare per coinvolgere maggiormente gli utenti e, quindi, fidelizzarli, è di far loro inviare immagini che li riguardano mentre usufruiscono del nostro prodotto o servizio, per poi retweettare quelle migliori.

Ovviamente, accanto alla forma, un ruolo fondamentale rivestono anche i contenuti, ma non nel senso più superficiale dell’espressione. Twitter, infatti, non deve essere visto solo come un “megafono” per trasmettere e condividere i propri contenuti meramente pubblicitari ma, al contrario, ciò che conta maggiormente e ciò che fidelizza e convince il consumatore è la condivisione della nostra conoscenza ed esperienza, non tanto sul nostro prodotto o servizio, quanto sul suo campo d’interesse: dobbiamo, in altre parole, attraverso il social, mostrarci e farci riconoscere come esperti di settore, per conquistare una volta e per tutte la fiducia degli utenti nei nostri confronti e, quel che più ci interessa, nei riguardi del nostro brand.

Lo scopo è sempre lo stesso, vendere il nostro prodotto o servizio, ma i mezzi di persuasione sono molto diversi.

Non solo: twitter può essere sfruttato anche come serbatoio di conoscenza degli stessi fruitori, delle loro esigenze e dei loro desideri, il che si può rivelare una risorsa estremamente preziosa per migliorare e rendere più appetibile il nostro prodotto/servizio.

Dunque, non solo parlare ma anche, e soprattutto, ascoltare, per poter conoscere a fondo il proprio target: il bravo predatore, infatti, è quello che conosce perfettamente la sua preda!

Tutto questo non vuol certo dire che i contenuti siano poco importanti o trascurabili, anzi. A patto, però, che siano davvero utili e in linea con i valori del proprio brand: vanno bene anche quelli più propriamente commerciali ma è importante essere comunque accattivanti, interessanti e non assillanti. Si possono usare anche link di altre fonti, basta che tutto sia sempre spiegato e introdotto da un hashtag, in modo da rendere il contenuto del tweet ben chiaro e riconoscibile, fin da subito.

Infine, altro fattore vincente del branding con twitter è la creazione di eventi che sfruttino appieno le potenzialità di questo social network (webinar, tweetchat, tweet interview, ecc.) e che coinvolgano direttamente gli utenti, che attraverso un hashtag distintivo dell’evento stesso, unico e riconoscibile, potranno condividere le loro opinioni, idee e sensazioni sull’iniziativa.

Coinvolgere ed essere coinvolti, condividere conoscenza e ascoltare il proprio target: questo è, in sostanza, fare del buon branding con twitter.

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