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Social recruiting: trova lavoro con i social network

Social recruiting: trova lavoro con i social network

di Giovanni Sodano Giugno 20, 2018

Oltre alle agenzie interinali, un modo utile per trovare lavoro è quello di affidarsi ai social network. Una tecnica che si sta largamente diffondendo soprattutto tra i giovani laureati e che ha preso il nome di social recruiting.

Bisogna inoltre considerare, che sempre più spesso anche i potenziali datori di lavoro si affidano ai social network  per la ricerca di personale, cosicché il social recruiting diventa un importante punto di incontro tra domanda ed offerta di lavoro.

È necessario però a questo punto  sfatare qualche mito.  I social network visti da tale ottica  non sono affatto una perdita di tempo! È vero infatti che la maggior parte dei giovani, impiega le proprie giornate al pc ed è vero altresì, che spesso e volentieri si collegano al proprio profilo facebook, instagram e così via per cazzeggiare.

Ma questo tempo può rivelarsi prezioso, se viene impiegato in maniera costruttiva.

In che modo? Semplice. Cercando di utilizzare al meglio i social, soprattutto nella prospettiva del social recruiting. Un profilo facebook sobrio può ad esempio colpire un eventuale selezionatore alla ricerca di informazioni su di noi, così da preferire il nostro curriculum a quello di altri candidati.

Come sempre, dunque, bisogna giocare d’astuzia, ricordando che il social recruitment può rivelarsi un’arma a doppio taglio per i giovani alla ricerca di un lavoro.

Ecco perché.

Innanzitutto è importante considerare i social network come un canale utile per trovare un impiego, ma che se non viene gestito nel modo giusto può essere controproducente. Perciò è bene che si seguano dei piccoli ma utili accorgimenti.

Attraverso i social è infatti possibile candidarsi ad annunci e conoscere aziende e potenziali datori di lavoro. A tal fine però è necessario costruire i propri profili ad hoc. Per questo motivo, il giovane laureato o chiunque scelga di affidare alla rete la propria realizzazione professionale, dovrà  stare attento a cosa pubblicherà sul proprio profilo facebook, twitter o instagram. Dovrà insomma preservare la sua reputazione on line, costruendo un’immagine professionale.

Ciò non significa che dovrà bandire il divertimento dalla propria vita, o darsi alla clausura. Semplicemente dovrà separare la vita privata da quella professionale, applicando i filtri per la privacy che i social mettono a disposizione. Quindi è consigliabile che l’aspirante lavoratore costruisca il proprio profilo ad hoc per mettersi in mostra nella maniera più opportuna,  attirando l’attenzione del selezionatore, in modo efficace veicolando solo ciò che davvero vuole che gli altri sappiano, datori di lavoro e futuri colleghi compresi.

La web reputation è quindi  la base su cui si fonda  il social recruiting. Basti pensare che da recenti indagini, si è appreso che la rete è in cima alle classifiche tra le fonti di ricerca di  lavoro e nonostante lo scetticismo iniziale, anche le aziende, e nel caso specifico i responsabili delle risorse umane, cercano figure professionali tra milioni di naviganti.

Quindi, curriculum a parte, anche una foto di cattivo gusto, una posa goliardica o un commento intriso di parole poco consone al buon costume,  può incidere irrimediabilmente sull’esito del nostrofuturo. Perciò, occhio a cosa pubblichiamo!

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