Sesta regola del Naming: il metodo PAPSA

Il metodo PAPSA per la ricerca del nome giusto per la tua azienda
La creatività ha un metodo? Ebbene si! Non è solo immaginazione e fantasia.
La creatività è un processo. Essere creativi non è semplice. Può risultare difficile in certi casi.
Creare un nome non è frutto di una semplice invenzione, oltre alle limitazioni che vengono dalle analisi di marketing e i confini delle proprietà industriali, dovremo confrontarci con le regole intrinseche alla stessa creatività.
Uno dei metodi più conosciuti è il metodo Papsa, elaborato da H. Jaoui 1.
Si tratta di un approccio creativo composto di cinque tappe, ognuna delle quali è costituita da una fase divergente ed una convergente: “Grazie alla fase divergente, si crea un campo sufficientemente aperto che permette una produzione massima di idee senza che queste vengano censurate a priori. Tramite la fase convergente, si riporta all’obiettivo di partenza la ricchezza di idee prodotta precedentemente, si canalizza l’energia liberata in fase divergente, per arrivare ad una o più soluzioni originali, efficaci e realizzabili”.
Vediamo le cinque tappe di questo metodo:
P = percezione: cogliere il problema interamente, con ingenuità, vedere le cose con gli occhi di un bambino da più punti di vista, senza pregiudizi.
A = analisi: scoprire la struttura del problema, analizzare a fondo la situazione, scegliere i parametri di ricerca da seguire. Bisogna scomporre la difficoltà seguendo percorsi diversi, pronti al cambiamento.
P = produzione: immaginare un gran numero di soluzioni. Spesso la creatività viene associata a questa unica fase di produzione di idee, trascurando le tappe di percezione e di analisi, con il rischio di perdere molti sforzi nel trovare idee che poi non risultano efficaci. In questa fase si producono rapidamente molte idee, liberamente, originali, bizzarre o realistiche senza alcuna censura.
S = selezione: è la fase in cui bisogna gerarchizzare e decidere tra le idee elaborate quelle che meglio rispondono ai nostri obiettivi. Vengono selezionate le idee in base a criteri razionali, dando un ordine gerarchico alle idee prodotte. Una grande attenzione va alle idee più originali, concentrare l’energia sul lato positivo delle idee che possono sembrare fuorvianti, per poi poter procedere serenamente ad un esame obiettivo.
A = applicazione: coinvolgere tutti nell’innovazione. In questa ultima fase si deve far applicare le idee scelte riuscendo a “convincere” efficacemente gli interessati, interni ed esterni.
Bisogna trovare i modi per evitare il rifiuto automatico dell’innovazione. Sono processi di gruppo che consentono di trovare il nostro nome vincente!