Navi in bottiglia: mettere in discussione i presupposti

Riuscire a pensare in modo “originale” e a proporre delle soluzioni non comuni per un determinato problema è uno dei risultati più lampanti ai quali si può giungere grazie al pensiero laterale.
Per raggiungere questo obiettivo, però, è necessario iniziare con lo sconvolgimento di alcuni degli assunti ai quali siamo abituati a credere.
Fin dall’infanzia, infatti, ci vengono insegnati dei comportamenti che gli adulti ritengono essere giusti e anche dei modi di pensare ai quali fare riferimento per il futuro.
Tuttavia, in molti casi, questo sistema porta a limitare le nostre forme di espressione e a pensare solamente nella “direzione” che ci è stata inculcata.
Proprio per questi motivi, se vogliamo riuscire a fare la differenza e a scoprire nuovi orizzonti, dobbiamo imparare ad allenarci al pensiero creativo e per farlo è necessario mettere in discussione i presupposti, quelli sui quali per anni e fino a questo momento abbiamo basato i nostri comportamenti e il nostro modo di porci con il mondo che ci circonda.
Cosa significa mettere in discussione i presupposti?
In primo luogo, tante persone direbbero che chi mette in discussione i presupposti tende a seguire una sorta di distorsione, di cammino non lineare.
Questa è una verità parziale in quanto, come ho specificato più volte, il pensiero creativo è un pensiero non propriamente lineare.
Certamente, però, non dobbiamo intendere questo tipo di sistema di pensiero laterale come una forma di errore, di modo alternativo e per questo sbagliato, di agire.
Il pensiero creativo può davvero portare a cambiare non solo il tuo modo di agire, ma anche a eliminare tutta quella serie di limitazioni che spesso ti sei posto.
Mettere in discussione i presupposti vuol dire essenzialmente imparare a ignorare le tue convinzioni e quelle che sono le tue verità assolute.
Dovrai imparare, dunque, ad affrontare l’incertezza e arrivare alla ristrutturazione dei tuoi modelli mentali. Devi iniziare a farti delle domande, devi chiederti il motivo delle tue scelte e metterle costantemente in discussione.
Mi rendo conto che a questo punto della lettura, tutto ciò che ho scritto potrebbe sembrarti strano e ai limiti del reale, ma esistono molti esercizi che possono aiutarti.
Un esempio per mettere in discussione i presupposti
Immagina di essere un architetto e di dover costruire, su un grosso appezzamento di terreno, quattro palazzi.
Questi, per richiesta di chi ti ha commissionato il lavoro, devono essere posti tutti alla stessa distanza l’uno dall’altro.
Fermati un attimo e immagina la soluzione.
Stai immaginando un quadrato, vero? E stai pensando di mettere i palazzi nei quattro angoli.
Ecco, stai sbagliando. Stai sbagliando per due motivi principali. Innanzitutto le diverse diagonali che si formano tra i palazzi non avranno la stessa distanza dei palazzi che sono sullo stesso lato del quadrato e poi non hai considerato la forma del terreno: non sai se è pianeggiante e non sai se ci sono delle irregolarità.
Immaginando di avere anche solo dei piccoli avvallamenti, puoi cambiare prospettiva rispetto al problema e cominciare a ragionare diversamente.
Ecco, questo significa mettere in discussione i presupposti e iniziare a pensare in modo creativo. Porti delle domande (il terreno è pianeggiante?) può aiutarti ad aprire la mente e a farti esplorare nuovi scenari.
Perché mettere in discussione i presupposti?
Nel momento in cui ci mettiamo a pensare alla soluzione per un problema, fosse anche un semplice “gioco” da Settimana Enigmistica, tendiamo a ripetere lo stesso pattern, gli stessi passi e a non uscire mai dai nostri schemi.
In generale, la definizione di limiti e di “confini” diventa necessaria per poter arrivare effettivamente a compiere un obiettivo.
Provo a chiarirti il concetto. Se ti chiedessi di prenotare un biglietto per l’estero cosa mi domanderesti? Innanzitutto il paese, poi la zona o direttamente la città, oppure, meglio ancora, l’aeroporto verso cui sono diretto.
Come dicevo poco fa, avresti bisogno di definire i confini per arrivare alla soluzione. In tante situazioni, tuttavia, questi limitano solamente il tuo pensiero.
Hai mai visto quelle piccole navi presenti nelle bottiglie? Ti sei mai chiesto come esse vengano inserite al loro interno? Tanti pensano che la bottiglia venga “costruita” intorno alla nave, mentre altri che essa possa essere inserita prima che la bottiglia sia effettivamente chiusa e completata del tutto.
Invece, in genere, le navi sono create appositamente e si possono inserire nella bottiglia anche senza rompere il vetro.
Questo è un piccolo esempio di pensiero laterale e anche di messa da parte dei presupposti, spesso troppo logici e standard.
Mettere in discussione i presupposti per ricominciare a pensare
Mettere in discussione un presupposto, quindi, consente di lasciare da parte quei modelli che, spesso, vanno a limitare e ad alterare la nostra capacità di risolvere un problema.
Un presupposto, quindi, è una forma quasi di pregiudizio, e si sa che i pregiudizi non possono lasciare molto spazio all’apertura mentale!
Nel pensiero laterale diventa essenziale non solo mettere da parte un presupposto ma anche sospendere ogni possibile forma di giudizio.
Il giudizio, infatti, presuppone che tu abbia la verità in mano sin dall’inizio e questa è una forma di pensiero verticale.
Nel caso in cui, invece, applichi il pensiero creativo, scoprirai che la “verità”, o la soluzione, tendono ad arrivare alla fine del processo.
È come costruire un ponte. Le parti non hanno da sorreggersi da sé in ogni stadio ma quando l’ultimo pezzo è messo in opera il ponte all’improvviso si regge da sé. (E. De Bono)
Chiarito il concetto, passiamo al marketing.
Da quando esistono i ristoranti per famiglie il loro paradigma è piuttosto semplice: ci si siede al tavolo, si ordina ai camerieri e si aspetta di essere serviti.
Nel 1937 i fratelli Dick e Mac McDonald, hanno messo in discussione i presupposti.
Nello specifico:
-
- hanno negato i camerieri e il servizio al tavolo
- hanno negato i piatti e le posate
- hanno negato l’attesa
- hanno negato i menu lunghi e complessi
E hanno inventato un business che esiste ancora oggi.
Hanno riconfigurato il concetto di ristorante eliminando ciò che essi ritenevano superfluo ma che era, ai tempi, la normalità.
Hanno messo in discussione i presupposti.