Naming: impariamo a conoscere payoff e tag line

Avvicinandoti al mondo del naming inizierai a scoprire come esistano dei particolari molto importanti, che potranno portarti a guadagnare non solo a livello economico, ma anche ad aumentare il “consenso” degli utenti.
Tra questi sicuramente è necessario citare il payoff e la tagline, due strumenti che, se ben utilizzati, possono differenziarti in modo notevole rispetto ai tuoi concorrenti.
Che cos’è il payoff
L’espressione “payoff” in inglese spesso si riferisce agli sconti, ed effettivamente potrebbe essere definita come una specie “sconto di parole”, cioè una sintesi di un concetto che risulti importante per l’azienda.
Il payoff, quindi, è un’elaborazione formata da alcune parole, grazie alla quale è possibile esprimere in modo sintetico quello che è il posizionamento di una determinata azienda, oppure di uno specifico prodotto.
Posizionare un’azienda significa poterla collocare nella mente di una determinata porzione di consumatori nel modo giusto.
Creare il giusto payoff, quindi, significa poter conquistare i consumatori con una semplice frase, che sia d’effetto, e che consenta di capire anche quali siano gli orientamenti dell’azienda.
Ecco perché il payoff dovrebbe poter essere universale, cioè utilizzabile in qualsiasi momento e dovrebbe potersi adattare anche ai diversi prodotti che verranno realizzati da una determinata azienda.
Pensa, ad esempio, all’espressione “I’m loving it” di McDonald’s. Questa si può adattare ad ogni prodotto delle diverse linee del fast food e, in effetti, nel corso dei decenni non è mai stata abbandonata.
Che cos’è la tagline
I due termini, payoff e tagline, sono in realtà sinonimi, anche se il secondo viene spesso utilizzato di più in ambito internazionale, mentre il primo viene impiegato soprattutto in Italia.
Inoltre, in alcuni casi si può definire la tagline come una frase o un’espressione che non “vale per sempre” ma che può essere utilizzata per un breve periodo, per un singolo prodotto, oppure per una particolare campagna pubblicitaria.
La tagline spesso può anche cambiare a seconda dei Paesi nei quali il prodotto, o l’azienda, vengano diffusi.
Ad esempio, la Fiat utilizza per il Regno Unito “You are, we car” mentre per il nostro Paese “Guidati al futuro”.
Per farti capire quanto sia diffuso l’utilizzo della tag-line nel campo pubblicitario potrai vedere qui alcuni esempi molto famosi, e ben fatti, relativi all’utilizzo di questo strumento:
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- Adidas: Impossibile is nothing
- Amaro Montenegro: Sapore Vero
- Apple: Think Different
- Barilla: Dove c’è Barilla, c’è casa
- Coop: La Coop sei tu
- Microsoft: Do Great Things
- Nespresso: Nespresso, what else?
- Nike: Just do it!
- Wikipedia: Enciclopedia Libera
Avrai sentito tutte queste tagline, e a volte le avrai anche ripetute inconsciamente, associandole all’azienda o al prodotto singolo.
Questo vuol dire che chi si è occupato di naming e di pubblicità in queste aziende ha fatto un ottimo lavoro: la mente del consumatore ha assimilato la tagline ed ha iniziato ad associarla in modo diretto.
Come creare payoff e tagline
Se esistono esempi di payoff e tagline ben fatti, e di vero successo, si nota anche come molte aziende non abbiano ancora preso in considerazione l’utilizzo di questi importanti strumenti.
In effetti per la loro creazione è necessario avere la capacità di interpretare la propria azienda in modo profondo, di comprendere che cosa possa essere “d’effetto” per chi debba acquistare un prodotto e così via.
Per questo se vuoi cominciare a capire quali espressioni potrebbero essere quelle in grado di contraddistinguerti, dovrai esaminare:
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- Quali sono i tuoi valori
- Quale può essere il tuo target di riferimento
- Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere
- Quali sono i punti forti della tua azienda e dei tuoi prodotti
L’aiuto, inoltre, di un team di esperti di Naming potrà essere il passaggio fondamentale per arrivare a trovare la tua frase.
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