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Naming case study: Amazon

Naming case study: Amazon

di Giovanni Sodano Giugno 05, 2019

Chi non ha mai comprato qualcosa su Amazon? Questa azienda, che ogni anno aumenta il proprio fatturato e che ha saputo portare il concetto di vendita online ad un altro livello, ha da tempo conquistato anche il mercato italiano.Per questo motivo essa è spesso oggetto di studi ed approfondimenti, e se anche tu sei interessato a conoscerne i dettagli, legati sia alla sua storia si a quella del suo naming, potrai trovare qui tutti i riferimenti che ti interessano.

La storia di Amazon

Amazon.com è il più grande venditore degli Stati Uniti che si occupi di vendere online.

L’azienda che oggi chiamiamo Amazon è stata fondata nel 1994 a Bellevue, nello stato di Washington da Jeffrey Preston Bezos, il quale ha una storia e un background sicuramente non comuni.

Infatti, nel momento in cui i suoi coetanei in giovane età ammiravano gli atleti, lui era affascinato dagli inventori.

Dopo essersi laureato all’università di Princeton, con una laurea in informatica e ingegneria elettronica, Bezos iniziò a lavorare come broker per una società di Wall Street. Già sotto questo profilo, il creatore di Amazon si fece notare, in quanto venne nominato come vicepresidente, il che gli diede la possibilità di avere un primato di età, poiché era molto giovane.

Nel 1990 lesse un report relativo all’ascesa e allo sviluppo di Internet, che all’epoca prometteva di crescere del 2300% ogni anno. Per questo Bezos decise di dare vita alla sua idea: cominciare a vendere beni online.

Dopo aver valutato che cosa poter vendere, ridusse ad una piccola lista i beni che avrebbe messo in commercio: CD, hardware per il computer, programmi per i pc, video e libri.

Nel 1994 lasciò il suo fruttuoso lavoro e si buttò in quella che sarebbe diventata una delle imprese più incredibili di sempre.

La storia del nome Amazon

Originariamente l’azienda di Bezos, che si trovava essenzialmente nel suo garage, si chiamava Cadabra, ma esso decise quasi subito di modificarla, in quanto, anche in inglese, questo nome si avvicinava troppo alla parola Cadavere.

Così, continuando a pensare, Bezos cercò di capire quale fosse la sua “vision”. Esso, in particolare, immaginava di poter realizzare il più grande bookstore di sempre, vasto e quasi inconcepibile, proprio come il Rio delle Amazzoni, un fiume che può ben rappresentare la quantità di merce, e soprattutto di libri, che Bezos avrebbe voluto fin dall’inizio vendere e proporre alla sua clientela.

Ecco perché decise di fare riferimento al nome Amazon per la sua azienda. Questa idea ebbe risvolti positivi anche perché un tempo le aziende venivano ordinate secondo l’alfabeto, e una compagnia che iniziasse con la A avrebbe sicuramente potuto catturare più contatti rispetto ad altre.

Amazon e il naming

Avrai capito come la stessa storia del nome Amazon abbia già in sé elementi ottimi dal punto di vista del naming.

Innanzitutto, il suo creatore ha cercato di capire se i precedenti nomi potessero funzionare, ovviamente ricevendo una risposta negativa a riguardo.

Inoltre, ha scelto un nome che ha delle ottime caratteristiche di naming:

    • Si tratta di un nome breve
    • È facile da ricordare
    • È inusuale
    • Non può essere storpiato
    • È composto da una sola parola
    • Rappresenta un concetto positivo e immaginabile

Quindi, la scelta che è stata fatta non è certamente casuale, e negli anni, probabilmente, è stata anche importante per far arrivare l’azienda al successo.

Ovviamente, al nome si accompagna il logo dell’azienda, che può sembrare essenziale, ma che con la sua freccia, che va verso la parte in alto a destra, rappresenta sia il successo, l’ascesa, l’aumento dei profitti, sia un sorriso. Questo secondo elemento si riferisce anche alla voglia di Amazon di rendere sempre felici i propri clienti. La freccia di Amazon, infine, è orientata verso destra, e ciò ha un significato ben preciso che affronteremo, sicuramente, in un altro capitolo.

E tu cosa ne pensi del Naming di Amazon?


 

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