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La mia ricetta perfetta in cinque minuti

La mia ricetta perfetta in cinque minuti

di Giovanni Sodano Aprile 16, 2020

C’è un mio nuovo amico che, sul suo blog, scrive nei titoli “articolo per clienti” e vorrei farlo anch’io. Solo che questo pezzo non è per i clienti, ma è per le “persone”, e quando si scrive un articolo, il fatto che sia per le persone è scontato, quindi non scriverò nulla, nel titolo. O forse si. Lo deciderò alla fine.

Oggi è lunedì, e questo contenuto lo pubblicherò giovedì. O mercoledì. Causa virus, di sabato sono tutti pizzaioli. Siamo tutti pizzaioli. O presunti tali. E quando siamo pizzaioli diventiamo tutti napoletani, tranne qualcuno, che oltre a non essere napoletano non è neanche pizzaiolo quindi questo articolo non è per lui. Mi dispiace. 

Ma cosa c’entra la pizza in questo discorso? 

Poco o nulla in effetti. Ciò che mi interessa è la ricetta.

Perché la ricetta per la pizza perfetta non esiste. E quella che sembra essere perfetta per qualcuno, potrebbe non esserlo per altri. Questo, in parte, spiega anche il motivo per il quale sul web, su youtube e in questi giorni anche su Facebook sono stati caricati decine di video che promettono di insegnare come ottenere un buon impasto, e in effetti i risultati sembrano essere tutti più che soddisfacenti; ma cosa succede quando mettiamo insieme (per le prime volte) gli ingredienti così come ci viene proposto? Beh, lascio a voi la risposta.

I fattori che influenzano la riuscita di un esperimento, sia esso culinario oppure no, variano imprescindibilmente.

La temperatura atmosferica, nel caso della pizza, può influire sull’idratazione dell’impasto, così come la durezza dell’acqua o il W della farina. Ma sto ancora parlando di pizza, e non è questo l’argomento dell’articolo.

Voglio parlare invece di risultati. Di risultati ai tempi della quarantena, quando chi più e chi meno è costretto a lavorare a casa o da casa e anche a chi a casa non sa cosa fare perché tutte le operazioni di cui è (o era) composta la propria giornata lavorativa devono svolgersi necessariamente all’esterno. Allora mi chiedo: qual è la ricetta perfetta per ottenere dei risultati che siano soddisfacenti? 

Dunque, così come per la pizza, ho elaborato, già da diversi mesi, una ricetta per essere produttivi e giorno dopo giorno continuo a perfezionarla. 

Inutile dire che non è l’unica, né che si tratta della migliore o che vada necessariamente bene per chi la sta leggendo in questo momento. Come ho detto poco fa la ricetta perfetta non esiste e questo contenuto vuole essere esclusivamente uno spunto, un punto di partenza.

Ma andiamo con ordine.

Ogni mattina alle 5:00 aspetto che suoni la sveglia. Precisa, incurante dei tempi più lenti e stravolti da questi giorni. La sveglia non sbaglia, non si spegne, non si ferma e soprattutto non si cura del fatto che sia domenica oppure lunedì. Ogni mattina, alle 5:00 in punto, la mia sveglia non suona mai. La stacco sempre un minuto prima perché sono già sveglio, il lunedì e anche la domenica.

Poggio i piedi a terra rimanendo seduto sul letto. Il contatto con il pavimento freddo mi ricorda che esisto. Trovo che sia un momento fondamentale della giornata che ormai è diventato un rituale. Stacco il caricatore dal cellulare e imposto un timer: 5 minuti, i miei primi cinque minuti di ogni giorno. Durante questo tempo rimango seduto a letto e faccio degli esercizi di respirazione. Inspiro per 10 secondi e respiro per altrettanti e nel frattempo cerco di non pensare.

Ecco, non pensare è un esercizio davvero difficile. Allora mi concentro sul respiro e sul riconoscere i pensieri che scorrono: non li scaccio ma nemmeno li inseguo o li trattengo.

I pensieri sono come nuvole nel cielo della nostra mente, e come nuvole effettivamente vanno e vengono.
Thick Nhat Hanh

Questa pratica viene chiamata meditazione, ma mi sento davvero poco “zen” per definirla tale. Diciamo allora che si tratta di una piccola routine, di una buona abitudine che ho preso e che, per il momento, non intendo mollare.

Può sembrare banale ma non è semplice concedersi anche solo cinque minuti ogni giorno, ma dal momento che è gratis e non ci sono controindicazioni, non provare sarebbe paradossalmente un inutile spreco di tempo e di energie.

I miei cinque minuti, comunque, mi danno dei benefici che posso riassumere così:

    1. Riduzione dello stress, dell’ansia e dell’insonnia (da quando seguo la routine al mattino, riesco a dormire meglio di sera)
    2. Incremento dell’ottimismo, del pensiero positivo e dell’autostima in generale
    3. Stabilizzazione dell’umore e rinnovato senso di benessere quotidiano
    4. Maggiore percezione dei cambiamenti nell’ambiente che mi circonda e nelle persone che vivo quotidianamente
    5. Armonia nelle relazioni e maggiore benevolenza verso gli altri che appaiono (quasi tutti) persone migliori

Tutte le difficoltà dell’uomo sono causate dalla sua incapacità di mettersi a sedere da solo in una stanza nella completa quiete.
Blaise Pascal

Dopo i miei primi cinque minuti mi alzo e faccio una doccia fredda. In realtà fino a qualche giorno fa la facevo tiepida o comunque di una temperatura variabile in funzione di quella atmosferica. Sul finire della doccia, tuttavia, ho sempre osservato l’abitudine di stare qualche minuto sotto l’acqua fredda.

Adesso, una ricerca su Google restituirà migliaia di risultati relativi ai benefici di una doccia fredda al mattino, ma io resto sempre assolutamente poco zen e se ho inziato a farlo è stato solo perchè in questo modo riuscivo a svegliarmi per bene.

Capite? Quando siete sotto la doccia fredda il corpo sentirà il freddo, giusto? Ma quando il sangue e i capillari saranno aperti al massimo, il corpo non sentirà più freddo.
Ripeto, non sentirà freddo. E se portate il corpo a quella temperatura in cui può affrontare il freddo col suo stesso potere circolatorio, allora tutto ciò che vi resta da fare è uscire ad asciugarvi completamente, indossare indumenti caldi, e avvolgervi in una coperta.
O se il clima è caldo usate un grande asciugamano. Gli asciugamani sono come le coperte. Arrotolatevi in uno di essi. Allora il corpo diventerà terribilmente caldo. Tutto il sangue che è nei capillari e in circolazione tornerà agli organi: i reni, il fegato, la milza, i polmoni; poiché ogni parte del corpo vive nella sua stessa provvista di sangue che è regolata dal battito del cuore. Così gli organi prenderanno una ricca provvista di sangue come un raccolto prende una bella pioggia, così poi il raccolto cresce. Nella stessa esatta maniera potete equilibrare la vostra salute.
Yogi Bhajan

In genere la mia doccia non dura più di cinque minuti, e in questo tempo, con l’acqua che mi scivola addosso, provo quotidianamente a mettere in atto queste tre semplici pratiche:

Body Scan

Non so se il termine sia quello giusto: credo di averlo letto da qualche parte. In parole povere si tratta in pratica di focalizzare l’attenzione sulle parti del proprio corpo e di riuscire a sentirle. Bisogna concentrarsi su testa, gola, petto, pancia spalle, mani, braccia e così via mantenendo costante il respiro.

Ascoltare

Magari all’inizio può sembrare strano o difficile, ma col tempo si riesce a distinguere ogni rumore che ci circonda (che se vogliamo è anche piuttosto scontato alle cinque del mattino). L’acqua che scorre e che batte contro i vetri, qualche macchina che passa, il proprio cuore.

Sentire

Io spesso immagino le onde del mare, o il vento che soffia. Non riuscirei a spiegarti con le parole cosa si prova, ma sono sicuro che se sei arrivato fino a questo punto della lettura, il tuo inconscio avrà anche deciso di concedermi una possibilità. Domani alla tua doccia fredda, dopo aver fatto bodyscan ed ascoltato, prova a sentire e poi fammi sapere.

Ecco. L’ho fatto di nuovo. 

Avevo detto una ricetta di cinque minuti e alla fine ne ho scritte due.

 

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