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Introduzione alla Crittografia

Introduzione alla Crittografia

di Giovanni Sodano Aprile 05, 2012

Concetti fondamentali delle tecnologie crittografiche da Giulio Cesare a oggi

Quando parliamo di crittografia tradizionale intendiamo un sistema in cui gli interlocutori concordano un algoritmo ed una chiave di lettura comune detta anche chiave simmetrica.

I primi sistemi crittografici risalgono all’antichità. La prima tecnologia crittografica che ha un riscontro nei moderni sistemi è la soluzione che Giulio Cersare adottò durante la sua campagna di Gallia.

Nel corso dei secoli sono stati messi a punti moltissimi sistemi crittografici più o meno complicati, tuttavia, la mancanza di dispositivi automatici atti alla manipolazione delle informazioni ha sempre reso tali sistemi poco pratici e/o di scarsa sicurezza.

Il codice di Vigenère, inventato nel 1562, è il piò noto sistema crittografico a chiavi simmetriche  e, ai tempi, acquistò addirittura l’appellativo di “indecrifrabile”.

Con l’era tecnologica, poi, nel corso del ventesimo secolo, con le nuove tecnologie di telecomunicazione e le due guerre mondiali, le tecniche crittografiche sono diventate una scienza a tutti gli effetti.

Dalla macchina  Enigma tedesca, alle Bombe di decrittazione polacche, era tutto un fiorire di reparti di intelligence che scomodava e formava servizi segreti e reparti speciali dediti alla crittanalisi. Enti come l’NSA e nuovi dispositivi di calcolo (i precursori dei moderni computer) nacquero negli anni della Guerra Fredda.

Tra gli anni 60 e 70, poi, assistiamo alla progressiva diffusione dei calcolatori elettronici: queste macchine erano lo strumento ideale per sviluppare in maniera relativamente semplice nuove soluzioni crittografiche avanzate. La diffusione delle prime reti telematiche, inoltre, consentiva, almeno alle aziende più importanti, di dotarsi di sisetmi di protezione complessi e standardizzati destinati alla implementazione sui computer come, ad esempio il DES.

Nel 1976, grazie al lavoro di Diffie e Hellman, fu dimostrata la possibilità di inviare messaggi crittati senza concordare preventivamente una chiave comune. Il mittente, infatti poteva crittare il messaggio secondo la chiave pubblica del desitnatario e quest’ultimo poteva decrittarlo utilizzando la propria chiave segreta. Nascevano così gli algoritmi a chiave asimmetrica. Tali algoritmi hanno aperto la strada alle moderne applicazioni di crittografia, alla firma digitale e addirittura ai comuni protocolli di rete.

 

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