Il pensiero verticale (logico-razionale)

Il nostro modo di pensare può influenzare profondamente la nostra quotidianità e in alcuni casi può fare davvero la differenza tra il successo e l’insuccesso. Questo capita soprattutto nel momento in cui ci rendiamo conto delle fondamentali differenze che intercorrono tra il “normale” pensiero logico-razionale, chiamato anche “pensiero verticale” e quello che viene definito pensiero laterale.
La seconda espressione venne coniata negli anni Sessanta da Edward De Bono [leggi su wikipedia], che riuscì a identificarne le caratteristiche confrontando questo nuovo modo di pensare e di affrontare le cose con quella che era sempre stata una certa tradizionale logica nell’affrontare i problemi e nel ricercare le soluzioni.
Che cosa si intende per pensiero verticale
In generale, si può definire il pensiero di tipo razionale come quello che ci viene “insegnato” nel momento in cui cresciamo e quando ci vengono posti dei problemi specifici.
Veniamo spinti, infatti, a trovare una soluzione che sia abbastanza lineare, che segua determinati step e che arrivi ad un punto finale.
Quindi, il pensiero verticale si chiama proprio in questo modo perché si fonda su alcuni principi:
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- ci fa seguire “sentieri” già battuti
- ci obbliga ad utilizzare la logica e a costruire, in modo sequenziale, una serie di step che vanno affrontati in un determinato ordine
- si orienta verso quelle che sono soluzioni definite e precise, che non prevedono errori e non ammettono la “divagazione”
Questo modo di pensare si oppone rispetto a quello che è il sistema del pensiero laterale, che potrebbe portare, invece, a raggiungere soluzioni geniali e, forse, anche più conformi al nostro modo di essere e di vedere le cose.
Perché ci si appoggia al pensiero logico-razionale
Prima di vedere quelle che possono essere le fondamentali differenze intercorrenti tra il pensiero logico-razionale e quello laterale, è necessario capire il motivo per il quale si cerca di seguire, sempre e comunque, questa strada della razionalità nel prendere delle decisioni.
Il pensiero razionale si può anche individuare come quel modo di affrontare le cose che consente di ridurre l’impatto delle nostre emozioni sulla nostra vita oltre che sulle decisioni che possiamo prendere.
Nessuno vorrebbe essere sempre in balia della propria emotività e spesso veniamo proprio invitati ad essere razionali, logici e ad abbandonare tutti quei “pensieri strani”.
I motivi per i quali, durante il resto della nostra vita, tendiamo poi a farci piacere il pensiero razionale possono essere diversi, e tra questi si possono sicuramente indicare i seguenti:
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- senso di sicurezza per il quale nel momento in cui seguiamo una strada già battuta, potremo avere meno sorprese e meno “problemi virtuali”
- necessità di controllo non solo per quanto riguarda le emozioni, ma anche per molti aspetti della nostra vita
- senso di responsabilità perché nel pensare in modo razionale veniamo anche percepiti come soggetti maggiormente responsabili e capaci di gestire ogni aspetto della quotidianità
Tuttavia, il pensiero logico, se è necessario in tutta una serie di situazioni, può diventare limitante e portarci a non riuscire più a liberarci di tutta una serie di schemi.
Per questo motivo diventa necessario iniziare un percorso nel quale al pensiero logico-razionale bisogna affiancare quello laterale.
Il confronto tra pensiero logico-razionale e il pensiero laterale
Osserviamo i principali elementi di dicotomia che intercorrono tra le due forme di approccio:
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- nel pensiero laterale le informazioni sono utilizzate per ottenere un determinato effetto, mentre in quello logico tutte le informazioni vengono trattate semplicemente per il loro valore intrinseco
- il pensiero laterale consente anche di sbagliare e di imparare dagli errori, mentre nella massima logica razionalista bisogna cercare di evitare il più possibile ogni tipo di errore
- a livello logico si cerca di avere a disposizione solamente quel range di informazioni che possono essere immediatamente utili, mentre abbandonando questo tipo di approccio estremamente razionalistico è anche possibile prendere in considerazione tutte quelle informazioni che, apparentemente, potrebbero non essere utili
- l’approccio logico e razionalistico del pensiero verticale porta subito a esprimere un giudizio, mentre quello del pensiero laterale consente di sospendere i giudizi fino a quando questi non potranno essere effettivamente utili
- infine, si può dire come il pensiero razionalista sia indicabile come percettivo, come un tipo di approccio che accetta un modello di questo tipo e, al massimo lo sviluppa; il pensiero laterale, invece, va a ricostruire quello che può essere il vecchio modello percettivo per generare qualcosa di nuovo
Andando, quindi, ad approfondire le differenze tra i due approcci si può notare come quello più analitico e razionalistico sia adatto solamente ad alcuni ambiti.
Nel caso in cui, invece, vogliamo cimentarci nell’invenzione di qualcosa di nuovoe provare a vedere le cose da un altro punto di vista, allora è necessario abbandonare il vecchio pensiero verticale, per utilizzare un sistema meno razionale.
Quando abbandonare il pensiero logico-razionale
La razionalità è necessaria in moltissime situazioni e a nessuno verrebbe in mente di consigliare un suo totale abbandono nella vita di tutti i giorni oppure nel proprio lavoro.
In alcuni casi, però, il pensiero verticale può risultare limitante e riuscire a passare ad un sistema meno rigido può essere la soluzione migliore.
Ad esempio, ciò può accadere a tutti i creativi: immaginate di voler trovare una soluzione ad un problema che non sia mai stato esaminato, oppure di voler migliorare la vostra posizione a livello di un determinato mercato, sbaragliando la concorrenza.
Seguire sempre gli stessi passi, le tappe già percorse da chi sia venuto prima di voi, non potrà essere l’approccio giusto, seppur più sicuro e certamente meno spaventoso.
“Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto.”
(Warren G. Bennis)
Per innovare, sia il tuo lavoro, sia la vita quotidiana, devi imparare a pensare un po’ fuori dagli schemi.
Se, quindi, per fare un piano di pagamento sarà sicuramente utile la razionalità e il pensiero analitico, per inventare un nuovo sistema per portare più clienti verso la vostra attività dovrete anche usare la creatività.
La prossima settimana parlerò e cercherò di dare delle definizioni al pensiero laterale creativo.
Nel frattempo puoi dare un’occhiata all’articolo di qualche anno fa in cui scrivevo dell’uso del pensiero laterale in natura.
Vorrei, tempo permettendo, continuare a scrivere di questo argomento per qualche settimana e raccoglierlo in un ebook da mettere a disposizione degli iscritti alla newsletter.
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CreditiFoto scacchi: woddenearth.com