Finire in bellezza: l’importanza dei suffissi

Scopriamo perche’ i suffissi sono importanti nella scelta del naming
Sappiamo bene che quando diamo un nome giochiamo una parte importante del nostro successo in poche sillabe, in poche lettere. Allora a quali parti delle parole bisogna dare maggior peso?
Sappiamo che ogni nome è formato da diverse “parti”, la prima suddivisione che viene alla mente è la scomposizione in diverse sillabe, poi in diverse lettere. Le vocali danno colore ai nomi: un suono grave o leggero aiuta a creare tutto un mondo immaginario, un richiamo alla mente di desideri, visioni, fantasie, associazioni con il prodotto ideale, con valori che vogliamo comunicare.
Le consonanti danno spessore alle parole. Rendono un nome dolce o forte, lo rendono sonoro. Ma oltre alle sillabe, alle vocali e consonanti e al loro ritmo, c’è un altro aspetto della «suddivisione» di una parola che non va trascurata: il rapporto tra prefisso – nome –s uffisso. L’uso dei suffissi è stato molto diffuso nelle attività di naming, se si sceglie di percorrere questa strada, ci sono delle piccole attenzioni da avere.
Il suffisso è la parte finale del nome, l’ultimo suono, quello che vibra più a lungo nell’area e che maggiormente resta fissato nella memoria. Proprio il suffisso è la parte del nome maggiormente condizionata dalla moda, spesso si sceglie di utilizzare suffissi “ad effetto”, ad esempio in “–is” o “-ex”, in alcuni casi il suffisso viene utilizzato per rafforzare il suono, in altri casi per rendere più “internazionale” il nostro nome, per creare dei richiami linguistici che creino nella mente del nostro target un immagine “cosmopolita”, o creare un richiamo ad un immaginario esotico, pur senza fare un preciso richiamo ad una lingua straniera.