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Case study: Alibaba

Case study: Alibaba

di Giovanni Sodano Novembre 27, 2018

Una delle aziende che forse ha fatto più fortuna negli ultimi anni è Alibaba, una compagnia cinese che si è imposta sul mercato globale per la vendita di ogni tipo di oggetto, dall’abbigliamento sino alla tecnologia e ai prodotti di bellezza.

La nascita di quest’azienda potrà farti capire come sia importante non solo investire, ma credere fermamente nelle proprie idee e nel valore di un’iniziativa.

Com’è nata Alibaba

Questa azienda è nata grazie ad un’intuizione di Jack Ma, un imprenditore cinese che, nel dicembre del 1998 si mise insieme ad altre 18 persone per creare quella che sarebbe diventata la piattaforma di Alibaba Online.

Già nei primi due anni di attività, questa azienda riuscì a raccogliere ben 25 milioni di dollari provenienti da molte istituzioni dedicate al credito, arrivando a produrre un attivo solo un anno più tardi, con un vero record per un’azienda con queste ambizioni a livello internazionale.

Alibaba ha moltissime differenti compagnie che appartengono al suo gruppo, ed è arrivata nel 2005 a prendere il controllo di Yahoo! Cina, un grande passo avanti per questo insieme di aziende che continua ad espandersi.

Alibaba e il naming

Molti italiani inizialmente pensavano che il sito Alibaba.com, così come Aliexpress, appartenessero, per assonanza, ad un’azienda con origini arabe.

Ovviamente si sbagliavano, e oggi tu potresti narrare loro la storia di come Jack Ma abbia deciso di scegliere proprio questo nome per il suo business.

Esso ha raccontato di aver iniziato a pensare ad Alibaba nel momento in cui si trovava in un caffè di San Francisco.

Gli venne in mente il nome Alibaba e pensò che questo poteva suonare bene.

Iniziò con il chiedere alla cameriera del caffè che cosa ne pensava del nome, e se, soprattutto, le facesse venire in mente qualcosa.

La donna rispose di sì, e si riferì, in particolare, alla storia di Alibabà e i quaranta ladroni.

Jack Ma iniziò a chiedere a molte persone che cosa ne pensassero del nome, arrivando a fare un “sondaggio” che coinvolse 30 partecipanti presi a caso per strada.

Tutti dimostrarono di aver già sentito parlare di Alibaba, e lo stesso Ma indicò che quello era un nome positivo, in quanto Alibaba era una persona con il fiuto per gli affari, lesto, leale con il suo villaggio.

Ecco che, a questo punto, il nome era stato trovato. Jack Ma ha anche dichiarato di aver già comprato il dominio Alimama “Nel caso in cui qualcuno volesse sposarci”.

Da questa storia si può capire come il nome del gruppo venne trovato quasi per caso, e sulla base di un’intuizione.

Il fondatore dell’azienda fece un sondaggio, elemento che viene spesso consigliato nel momento in cui si voglia scegliere il nome per un’azienda.

Cercò di capire a che cosa veniva in genere associato il nome che avrebbe voluto dare alla sua azienda, anche per carpire le sensazioni del pubblico.

Alibaba, alla fine, risultò un ottimo nome, in quanto lo stesso era:

– Facile da ricordare
– Breve e d’effetto
– Conosciuto dalla maggior parte degli adulti
– Riconducibile ad una serie di sensazioni e di valori positivi
– Difficilmente storpiabile
– Sufficientemente esotico

Potrai capire, quindi, come l’iniziativa imprenditoriale del fondatore di questo gruppo sia stata, ovviamente, l’elemento essenziale, ma come senza un nome che avesse queste importanti caratteristiche, Jack Ma, probabilmente, non avrebbe ottenuto l’effetto voluto.

D’altronde, il mercato internazionale è ormai saturo di beni e di aziende cinesi che distribuiscono in tutto il mondo, e Alibaba ha deciso di distinguersi vendendo online, facendolo in modo semplice e usando un nome fantastico.

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