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Biohacking e biohacker: l’aggiornamento umano è in corso. Dove ci porterà?

Biohacking e biohacker: l’aggiornamento umano è in corso. Dove ci porterà?

di Giovanni Sodano Maggio 28, 2022

Josiah Zayner - biohacker giovanni sodanoAnche se il termine “biohacker” può sembrarti sconosciuto, probabilmente avrai sentito parlare di Josiah Zayner, un ex dipendente della NASA che si è iniettato del DNA utilizzando la tecnologia di modifica genetica CRISPR, oppure di diverse persone che si sono impiantate un chip dentro la mano.

Ecco, queste persone possono essere definite proprio biohacker. Quindi, il biohacking è una sorta di biologia fai da te e, quale termine ampio e amorfo, copre una vasta gamma di attività, che vanno dal monitoraggio del proprio sonno al cambiamento della propria biologia attraverso la trasfusione del sangue di una persona molto più giovane nella speranza di combattere l’invecchiamento.

Perché hackerarsi?

Hai mai sentito parlare di transumanesimo? È un movimento che sostiene che gli esseri umani possono e devono utilizzare la tecnologia per potenziare ed evolvere la specie. In che modo? Migliorando le prestazioni fisiche e cognitive.

Non c’è una netta distinzione sociale e culturale tra chi utilizza il biohacking. Può essere una persona che ha un dottorato in medicina oppure un operario edile. Fatto sta che tutti cercano un modo per hackerare la propria biologia.

Poiché il termine biohacking si sta diffondendo su qualsiasi mezzo d’informazione, vale la pena chiarire alcuni fondamenti che possono aiutarti a dargli un significato personale.

biohacker - giovanni sodano
Innanzitutto, cos’è il biohacking?

Se dovresti chiederlo a ogni passante, la maggior parte non saprebbe rispondere, mentre quei pochi a farlo direbbe ognuno cose diverse.

Quindi, in questo post, guarderemo al biohacking come al tentativo di manipolare il cervello e il corpo da parte di un biohacker con la finalità di ottimizzare le prestazioni, tutto esclusivamente al di fuori del mondo della medicina tradizionale.

Dave Asprey - biohackerDave Asprey, creatore di Bulletproof, società che produce integratori, afferma che “il biohacking è l’arte e la scienza di modificare l’ambiente che ci circonda e ciò che abbiamo dentro in modo da controllare la nostra biologia”.

Sai cosa ha fatto questo signore? Si è iniettato cellule staminali nelle articolazioni, assume dozzine di integratori ogni giorno, si fa le saune nella luce infrarossa e tanto altro. Il suo intento? Vivere fino a 180 anni!

Asprey utilizza spesso la parola “controllo”. Alcune tecniche che utilizza per raggiungere questo obiettivo esistono da secoli, come la meditazione Vipassana e il digiuno intermittente. Cosa comporta? Due ore di meditazione giornaliera e un solo pasto nei giorni feriali. Invece, nel fine settimana non mangia affatto.

Ovviamente, per te sono due cose fuori dal mondo, ma per Asprey è diventata la normale routine quotidiana. La sua finalità? Vivere più a lungo possibile.

biohacker - giovanni sodano

Pratiche da biohacker

Siccome chi segue la filosofia del biohacking ha come unico interesse quello di quantificare ogni aspetto di sé stesso, può arrivare ad acquistare dispositivi indossabili per, ad esempio, monitorare il proprio sonno. Più dati sul proprio corpo ha a disposizione, più è in grado di ottimizzare la sua meccanica biologica.

Inoltre, un biohacker può utilizzare pratiche molto più radicali, come la crioterapia (utilizzo localizzato del freddo), il neurofeedback (allenamento per regolare le onde cerebrali) e le vasche galleggianti virtuali (induzione dello stato meditativo attraverso la privazione sensoriale).

Ci sono quelli che vengono chiamati “grinder”, i quali si fanno impiantare dei chip di computer dentro al loro corpo. Cosa fanno con questi impianti? Aprire porte senza telecomando oppure monitorare i livelli di glucosio per via sottocutanea.

Perché lo fanno?

È giusto se ti chiedi cosa spinge determinate persone a voler hackerare il proprio corpo. Tu lo faresti? Se così fosse, cosa ti spingerebbe?

Non ti dannare troppo a rispondermi perché, a livello basilare, tutti noi bramiamo il desiderio di sentirci meglio e di vedere fino a che punto possiamo spingere il nostro corpo. Semplicemente, alcune persone vorrebbero non essere più malate, altre diventare più intelligenti e forti possibile.

Alla fine, il motivo che ti spingerebbe fra le braccia del biohacking è uno soltanto: prolungare radicalmente la tua vita.

Una volta che hai compreso (o pensi di averlo fatto) che esistono “trucchi” concreti per passare da malato a sano oppure da sano a sanissimo, inizieresti a pensare: “perché fermarmi? Perché non ottenere le massime prestazioni? Sono un biohacker e voglio essere libero dal dolore”.

All’inizio, ti ho menzionato Josiah Zayner. Sai perché si è iniettato DNA utilizzando la tecnologia CRISPR? Per curarsi da problemi di salute che lo perseguitavano da anni. A motivarlo fu anche la frustrazione, vista la lentezza nello sviluppare e approvare un nuovo farmaco negli USA.

Per Zayner tale attesa era snervante, quindi da qui la decisione di provvedere autonomamente. Adesso è impegnato a democratizzare la scienza per consentire alle persone di sperimentare su sé stesse.

biohacker - giovanni sodano

Biohacking e medicina tradizionale: quanto sono diverse?

Ci sono alcune tipologie di biohacking che vanno molto oltre la medicina tradizionale, mentre altre ne fanno parte. Se pensi all’origine antica del digiuno e della meditazione, non puoi fare a meno di considerarle come tecniche basilari del biohacking.

Ciò che lo differenzia veramente dalla medicina tradizionale non è tanto il fatto che si tratta di un diverso genere di attività, ma che tale attività vengono intraprese con un diverso tipo di mentalità. La filosofia che sta dietro a tale ideologia è la non accettazione delle carenze del nostro corpo. Per superarle, possiamo creare un’autostrada che ci conduca verso soluzione high e low tech.

Inoltre, un biohacker non deve aspettare uno studio scientifico randomizzato e controllato con placebo, ma può iniziare a trasformare la propria vita quando e come vuole.

Serge Faguet - biohacker

Photograph: Winni Wintermeyer/The Guardian

Sai cos’ha detto Serge Faguet, milionario che vuol vivere per sempre? “Le persone possiedono una mentalità tecnica, quindi pensano a tutto come se fosse un problema di ingegneria. Invece, coloro che non hanno questa mentalità presumono che le persone comunque muoiano. Quando i primi risultati si manifesteranno, verrà raggiunto un livello maggiore di consapevolezza nel biohacking”.

Se il concetto di biohacking viene eccessivamente estremizzato, chi può essere ritenuto qualificato per fare qualsiasi cosa? La mentalità potrebbe delegittimare le competenze scientifiche in un modo tale da mettere in pericolo la salute pubblica.

Conclusioni

È vero: oggi viviamo più a lungo, siamo più alti, più mobili e diverse persone si sposano e hanno figli con altre provenienti da continenti diversi o da culture diverse. Questo profondo allontanamento dalle vecchie usanze non c’entra nulla con l’ingegneria genetica, ma è ugualmente un cambiamento genetico.

Tuttavia, qui si tratta di apportare modifiche molto significative, certamente rischiose. Ma se tali aggiornamenti non venissero distribuiti in modo uniforme? E se fossero ad appannaggio soltanto dei ricchi? Il divario sociale aumenterebbe, poiché i poveri morirebbero giovani mentre i ricchi vivrebbero a lungo. Ti piacerebbe vivere in mondo così?

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